Oggi mi pongo una riflessione sul perchè esisto, sul dove vado e come l'etica può pesare su tutto questo!
Già da 45 giorni mio cognato di 43 anni se ne è andato dopo 2 anni e mezzo di sofferenze e cure devastanti, qualche giorno fà Monnicelli si è suicidato...aveva comunque 95 anni e malattia in corso, qualcuno ha cominciato a litigare sul tema dell'Eutanasia....... e sabato 4 dicembre un ragazzo do 17 anni si è schiantato in moto! Era un ex allievo della scuola in cui lavoro! Se è vero quello in cui credo, cioè "che tutta la vita è un setting di apprendimento" anche questi eventi influiscono nelle mie conoscenze, nella mia saggezza, nel mio ... formarmi...maturare....
Quale insegnamento, quale pensiero etico trarre ? Non voglio essere cattivo ma quanto gli incidenti sono causa e quanto sono effetto??!!!! Quanto una malattia per quanto terribile deve da subito allontanare dalla vita una persona???? Scollegarla dai suoi familiari?? Condivido la riflessione di chi afferma che chi si toglie la vita pur tra mille sofferenze è in realtà una persona SOLA!!!!!!!! Quando hai una famiglia con dei figli di 4 e 11 anni, una moglie che ti cura amorevolmente hai il dovere etico di dimostrare tutta la tua forza e combattività per la sopravvivenza, essa dà significato al tuo ruolo di padre e di essere umano razionale !!!
Arrendersi anche di fronte al terribile spettro della morte significa insegnare ad arrendersi, significa a dire non ci provare, non vale la pena!!!
Vale la pena di vivere, e vale vissuta pienamente tra gli affetti, gli abbracci, i baci, i sorrisi, i suoni, i canti, le prime parole, le lacrime gelose di chi ti ama, a volte anche senza rendersene conto.
Allora Vivi, vivi, vivi !!!! Lotta, lotta, lotta!!!
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